Interruzione di gravidanza, troppi i medici obiettori

Interruzione di gravidanza, troppi i medici obiettori

Interruzione di gravidanza: troppi ospedali popolati da un numero elevato di medici obiettori. E spunta l’allarme: l’obiezione di coscienza è un diritto, ma è necessario anche fornire assistenza e sicurezza

Interruzione di gravidanzaLo sanno molto bene quelle donne che, per i motivi più disparati, si sono ritrovate a combattere contro la paura di non riuscire ad affrontare l’interruzione di gravidanza: molto spesso, infatti, è accaduto in Italia che, quando una donna decide di porre fine alla sua gravidanza con un aborto – che comunque, lo ricorderemo, va effettuato entro i 90 giorni iniziali della gestazione – non trova subito il supporto ed il sostegno di cui avrebbe bisogno.

Il caso che si è verificato in Veneto negli ultimi giorni ha nuovamente sollevato la questione sull’obiezione di coscienza che, sebbene sia da considerarsi un diritto per i medici, è comunque vista come un problema quando essa non consente ad una donna di fare ciò che è peraltro stabilito dalla legge. E di questo allarme ne ha parlato anche il presidente dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Venezia, Giovanni Leoni, il quale ha sottolineato che in Veneto, nell’Usl 3, vi sono ben 41 ginecologi obiettori su 54: un numero decisamente elevato, che non ha determinato criticità in passato ma che comunque va messo sotto osservazione perché è molto importante che la donna abbia la possibilità di essere assistita nel suo bisogno di interrompere la gravidanza.

 

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